Sarebbe interessante costituire un organo a partecipazione regionale dedicato alla coltivazione forestale, finalizzato all' approvvigionamento e la produzione di cippato, necessario al processo di produzione energetico. In tal caso il prezzo di acquisto del cippato dovrebbe essere fissato con l'obiettivo di pareggiare i costi di fornitura e utili di azienda, derivanti dall'intero processo di produzione. Intendo proprio nel rapporto di 1/1, il che non produrrebbe guadagno diretto, ma fungerebbe senz'altro da ammortizzatore sociale autofinanziato. Credo che nell'immediato futuro le suddette maestranze dovrebbero poi essere impiegate sul territorio del vicino Canavese, per esempio attraverso la stipulazione di accordi economico-politici. Le maestranze valdostane potrebbero essere affiancate alle aziende presenti su tali aree e con le quali si avrebbero accordi economici di fornitura, estendendo così il raggio di azione lavorativo.
Acquisto diretto, da aziende di settore operanti in Valle, ad un prezzo di acquisto pari a due, tre o quattro punti in più rispetto a quello di mercato, senza però penalizzare un congruo utile di impresa a favore della centrale.
Importante sarà inoltre l'indotto che potrà essere generato: tecnici, manutentori, impiantisti, edilizia, fornitura di macchinari agricoli, formazione, scuole ecc.
Si propone una pianificazione territoriale volta ad una produzione bilanciata del settore agricolo feed/food e cioè, nelle percentuali di circa 1/3 di produzione dedicata all'energia e 2/3 al settore alimentare. La produzione bio-energetica (mais colza ecc) regionale dovrebbe essere acquistata a due/tre punti in piu' rispetto al prezzo di mercato, e ciò al fine di incentivare e supportare la produzione locale. I restanti 2/3 potrebbero essere acquistati sul mercato e specificatamente sul territorio limitrofo canavesano, limitando così i costi di trasporto.
Patra59 ha detto
Sarebbe interessante costituire un organo a partecipazione regionale dedicato alla coltivazione forestale, finalizzato all' approvvigionamento e la produzione di cippato, necessario al processo di produzione energetico. In tal caso il prezzo di acquisto del cippato dovrebbe essere fissato con l'obiettivo di pareggiare i costi di fornitura e utili di azienda, derivanti dall'intero processo di produzione. Intendo proprio nel rapporto di 1/1, il che non produrrebbe guadagno diretto, ma fungerebbe senz'altro da ammortizzatore sociale autofinanziato. Credo che nell'immediato futuro le suddette maestranze dovrebbero poi essere impiegate sul territorio del vicino Canavese, per esempio attraverso la stipulazione di accordi economico-politici. Le maestranze valdostane potrebbero essere affiancate alle aziende presenti su tali aree e con le quali si avrebbero accordi economici di fornitura, estendendo così il raggio di azione lavorativo.
Acquisto diretto, da aziende di settore operanti in Valle, ad un prezzo di acquisto pari a due, tre o quattro punti in più rispetto a quello di mercato, senza però penalizzare un congruo utile di impresa a favore della centrale.
Importante sarà inoltre l'indotto che potrà essere generato: tecnici, manutentori, impiantisti, edilizia, fornitura di macchinari agricoli, formazione, scuole ecc.
Patra59 ha detto
Si propone una pianificazione territoriale volta ad una produzione bilanciata del settore agricolo feed/food e cioè, nelle percentuali di circa 1/3 di produzione dedicata all'energia e 2/3 al settore alimentare. La produzione bio-energetica (mais colza ecc) regionale dovrebbe essere acquistata a due/tre punti in piu' rispetto al prezzo di mercato, e ciò al fine di incentivare e supportare la produzione locale. I restanti 2/3 potrebbero essere acquistati sul mercato e specificatamente sul territorio limitrofo canavesano, limitando così i costi di trasporto.