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VallE d'Aosta SOSTENIBILE

VdA Sostenibile

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2 Commenti

  • Patra59 ha detto Rispondi

    Si propone la creazione di una centrale di cogenerazione a biomassa integrata, che sfrutti l'energia prodotta da biomassa di origine forestale, e ciò attraverso la combustione del cippato, integrata da una centrale a biogas per digestione prodotti biologici, ed un impianto fotovoltaico integrato, supportati da una unità produttiva di carburante biodiesel da autotrazione.
    La caldaia a biomassa potrebbe produrre energia elettrica. Per non dissipare quella termica indotta dovrebbe essere azionata durante il solo periodo autunno-invernale, alimentando così una piccola rete di teleriscaldamento, che miri a minimizzare i costi di esercizio del patrimonio edilizio pubblico limitrofo e, a cascata, quello produttivo e residenziale.
    L'impianto a biogas funzionerebbe tutto l'anno e durante il periodo caldo fornirebbe acqua calda sanitaria (acs) per teleriscaldamento.
    La centrale fotovoltaica funzionerebbe tutto l'anno producendo energia elettrica.
    Giudico l'eolico antieconomico per la nostra Regione in quanto priva di venti costanti.
    La conduzione della centrale dovrebbe essere del tipo a filiera corta, e cioè accentrata in un raggio di approvvigionamento confinato al massimo di 70 chilometri, come peraltro indicato ed incentivato da parte dell'Unione Europea.

  • patra59 ha detto Rispondi

    Nel ciclo, porta a porta, di raccolta dei rifiuti, già operante, dovrebbe essere introdotta una ulteriore differenziazione e cioè l'umido biologico, oli di frittura ecc. Creazione di una unità di produzione biodiesel. Gran parte del biodiesel prodotto dovrebbe essere fornito gratuitamente alle aziende zootecniche consorziate con la centrale di cogenerazione. Cioè le aziende che opererebbero la fornitura del letame e mais necessario per il funzionamento del comparto biogas, il quale una volta digerito, verrebbe raccolto da parte delle aziende stesse e utilizzato quale concime destinato alla fertilizzazione dei terreni posti a coltura (in pratica verrebbero eliminate tutte le concimaie presenti sul territorio interessato dall'operazione finanziaria). Il surplus della produzione di biodiesel dovrebbe poi essere venduto alla pompa esterna alla struttura ad un prezzo inferiore a quello del mercato dei normali idrocarburi (come già avviene in Austria).

    Nota bene: la produzione di biodiesel implica uno scarto pari al 10% costituito da glicerolo che in un primo tempo dovrebbe essere smaltito, costituendo quindi una voce di costo.
    Esiste il brevetto che prevede una procedura innovativa per selezionare microbiche colture miste in grado di convertire in modo efficace (biodiesel derivato) glicerolo grezzo in idrogeno ed etanolo, senza l'uso di vitamine, minerali o soluzioni estratto di lievito. L'efficienza di conversione energetica è del 98%. I combustibili prodotti (idrogeno ed etanolo) costituirebbero lo sviluppo di un ulteriore fonte energetica. L'uso di colture miste consente di lavorare anche in condizioni non sterili. Meriterebbe un approfondimento in tal senso.



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